Andante quasi adagio. Mezzopiano. Ferma in tutte le stazioni.
Attraversare l'ultimo treno di notte è come camminare in un'astronave. Un corridoio lunghissimo, illuminato a giorno, quasi completamente deserto, con l'eccezione dei pochissimi passeggeri, tutti addormentati, capotreno compreso. Un ambiente alieno. E tuttavia all'improvviso mi sento a casa.
Passeggio in piena notte tra le strade scure e deserte della cittadina di provincia, con la musica nelle orecchie, e mi sento al sicuro. Le poche persone che incrocio vanno ognuna per la sua strada, ignorandosi l'un l'altra, tuttavia condividendo in quel preciso momento la stessa storia, come in un libro di Calvino. La strada ormai ha un aspetto caldo, familiare. Mi sento fuori dal mondo ma allo stesso tempo sua parte integrante.
Ovunque io vada mi sento straniero, alieno. Proprio per questo mi sento sempre a casa.
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