Visto che temevo di avere troppo tempo libero in questo semestre, ho ben pensato di trovare lavoro come tutor di laboratorio in uno di quei corsi di informatica per matricole. In pratica, non soddisfatto del tempo che già mi prende l'università, ho deciso di farmi fagocitare del tutto.
Stava andando tutto egregiamente, quando a 20 minuti dalla fine succede l'inaspettato: scatta l'allarme incendio. Sulle prime non me n'ero neanche accorto, finché un ragazzo non ha gridato «L'allarme incendio!» col chiaro intento di fare un omaggio a La Palice. Dannazione, non avevo ancora ripassato il piano d'emergenza!
Dopo un paio di minuti è partita la sirena vera e propria, quella che ti fa capire, col dolore fisico, che è il caso di uscire. E così mi sono trovato a dover mettere fretta agli studenti che ci stavano impiegando troppo: «Non con troppa calma. Evacuare, su!», con tono serissimo, faccia cattiva e un pizzico di disappunto (ho dato il mio meglio, non c'è che dire). Ossia quella che usavo per nascondere il terrore che avevo addosso, dacché sapevo benissimo che non sono programmate esercitazioni in questo periodo.
Si verrà a scoprire, una volta tornati alla normalità, che si trattava di un vero falso allarme, fatto scattare inavvertitamente da un tecnico (come? non ci è dato sapere).
Non male, come primo giorno di lavoro.
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